Gestione di un campo sportivo con budget limitato? Nessun problema!
20 Settembre 2020 By venturi 0

Gestione di un campo sportivo con budget limitato? Nessun problema!

Gestione di un campo sportivo? Nessun problema!

Al giorno d’oggi le aspettative sulla qualità di un campo sportivo sono molto alte e ciò porta ad una grande delusione quando le squadre di calcio non ne sono soddisfatte. Il divario tra le aspettative ed i mezzi per soddisfarle spesso è molto ampio.

Conoscere approfonditamente ed applicare le pratiche culturali fondamentali è la regola generale per ottenere i primi risultati e migliorare il lavoro.

  • Studio del piano da attuare

    Innanzitutto bisogna stabilire una lista di priorità di intervento: ciò è basilare per decidere dove impiegare al meglio le risorse limitate di tempo, denaro e lavoro.

    Operazioni di manutenzione, calendario di gioco e risorse necessarie ai vari lavori, devono essere inseriti all’interno di un “piano lavori” in modo da poter distribuire energie e budget annuale in maniera ottimale.

  • Selezione delle aree su cui concentrare la manutenzione

    Alcune operazioni si possono concentrare solo su aree specifiche del campo, come per esempio le trasemine nella sola fascia centrale: ciò può ridurre il consumo di seme di oltre il 50%.

    Il consumo del campo durante una partita è concentrato nella maggior parte dei casi sul 26% della superficie dello stesso, ovvero il diamante posizionato tra le due porte; concentrando i lavori su questa porzione si può ottenere un risparmio di manodopera superiore al 55%.

    Il taglio dell’erba è un’operazione non riducibile ad una sola sezione del campo, ma l’altezza dello stesso determina poi il consumo del manto erboso durante la stagione; per esempio un taglio a 35mm irrobustisce la pianta e la rende più forte nei confronti di stress causati da temperatura e danneggiamenti ed inoltre richiede poi nel tempo minori risorse di lavoro e risemine.

    Durante la trasemina il seme deve mantenere un buon grado di contatto con il terreno, almeno del 70%, poiché in caso contrario diminuisce il grado di germinazione e bisognerà utilizzare un maggior quantitativo di seme per raggiungere il medesimo risultato.

    Inoltre, una semplice risemina o concimazione non otterrà grandi risultati dato che il terreno va preparato per accogliere il seme in sviluppo. La scelta della semente per rigenerazione è uno dei punti fondamentali per cercare di ridurre i costi del materiale e puntare al miglior risultato ottenibile.

  • Ottimizzazione dei costi di concimazione

    Una analisi chimico-fisica del substrato del terreno determina le reali esigenze nutritive del manto erboso e consente di poter risparmiare ottimizzando le risorse.

    Sarà necessario usare spesso prodotti di qualità e di veloce effetto che permettano una risposta repentina in relazione ai cambi di temperatura dovuti alla stagionalità. L’analisi del terreno da informazioni relative al pH e quindi si riuscirà a ricavare il grado di assimilazione degli elementi nutritivi forniti.

  • Prevenzione degli sprechi nella concimazione

    Il piano biotecnico deve essere strutturato e gestito durante il corso dell’anno in modo da non farsi cogliere impreparati in caso di variazioni dell’ambiente ed anche per poter acquistare i prodotti al miglior costo ed impostare al meglio l’organizzazione interna del personale.

    Il piano è fondamentale per poter agire anticipatamente in relazione alle reali esigenze nutritive: ovviamente qui l’esperienza la farà da padrone per trovare l’equilibrio che porti al miglior rapporto costi/benefici.

  • Risparmio sui costi di prodotto per la concimazione

    Il metodo più idoneo da utilizzare per la concimazione è quello del classico carrello a spinta manuale, professionale, con 2 operatori per semplificare lo spostamento di un cavo guida durante il movimento longitudinale/trasversale del carrello.

  • Manutenzioni necessarie per la buona crescita e tenuta del campo da calcio

    Alcuni lavori di correzione, come l’arieggiatura, la scarificatura, la bucatura o il de-compattamento, sono operazioni che spesso vengono tralasciate poiché gli effetti benefici non sono molto visibili.

    I vantaggi però ci sono: arieggiatura in superficie ed in profondità con maggiore facilità di scambi gassosi, infiltrazione dell’acqua in eccesso e maggior sviluppo dell’apparato radicale.

    Anche la gestione dell’acqua è di fondamentale importanza con un budget limitato: il costo dell’acqua tenderà ad aumentare e quindi bisognerà controllare i volumi di utilizzo e la qualità della stessa. La scelta dell’acqua per un prato ad uso intensivo è legata alle diverse variabili di cui questo necessita a seconda appunto della sua conformazione: struttura del terreno, clima, stagionalità, essenze usate, esigenze agonistiche.

    Un semplice contatore è facilmente reperibile e l’ammortamento dello stesso è possibile grazie alla conoscenza dei propri consumi.

    Ciò che però conta di più è cosa serve alla piantina nel suo contesto di stress: foglia tagliata spesso a distanza di pochi giorni, giocatori che la calpestano, trattamenti chimici alla quale si deve abituare, ruote che la schiacciano, alimentazione irregolare, insetti e spore fungine parassite.

    L’acqua qui svolge anche il ruolo di difensore biologico: in profondità e non in superficie, scorrevole e non stagnante, lavante ma non dilavante; volumi importanti, ma non eccessivi, applicazioni regolari tra le 4 e le 7 del mattino, ma anche applicazioni “una tantum” quando necessario, come per esempio nei periodi delle trasemine o quando le temperature sono molto elevate.

    Il top dressing è una pratica molto impegnativa poiché necessita dell’utilizzo di macchinari molto costosi (si consiglia di appoggiarsi ad un professionista e non a improvvisare una riparazione molto specifica quanto delicata di questo tipo): questo consiste nella ricarica di suolo utile al livellamento, al drenaggio ed al miglioramento strutturale dei terreni pesanti.

    Anche il sovra utilizzo del campo è da considerare come “consumo di risorse”: ogni utilizzo presuppone poi un carico di lavoro necessario al ripristino e quindi un costo.

    Misurare accuratamente l’impiego del campo si traduce in efficienza energetica ed un miglior rapporto costi/benefici: per esempio, il fatto di vietare l’ingresso in campo in condizioni meteo estreme (neve, ghiaccio, pioggia) si traduce in un discreto risparmio economico.

Conclusioni

Tutte queste pratiche sono attuate per la massimizzazione della qualità del prato e per il contenimento dei costi.

Se si mantiene viva l’attenzione e si affida il compito a dei professionisti, allora il ricorso ai lavori straordinari sarà contenuto e più facilmente affrontabile: tutto ciò che serve al manutentore del tappeto erboso è un piano, cioè la conoscenza di quelli che saranno gli eventi che interesseranno il campo, la determinazione nella protezione che gli spetta e la tutela del suo bene.

Noi della ditta Venturi abbiamo a disposizione macchine di ultima generazione e personale specializzato nel loro utilizzo e siamo pronti a mettere a disposizione la nostra esperienza per portare il vostro campo sportivo alla condizione ottimale.